Nel nostro lavoro di agenti immobiliari incontrando ogni giorno i Clienti più disparati capita spesso di conoscere qualcuno che ritiene di potere mettere in vendita la propria casa nonostante la presenza di (eventuali) abusi edilizi. Aderendo alla filosofia del (detto in modo dolce) “saranno affari di chi compra”…
Per questo vogliamo sfatare un mito legato a questa situazione.
Diciamo subito che vendere con un abuso edilizio non è consigliabile, anzi: non è possibile!
Vediamo perché…
- Esiste il rischio della “nullità dell’atto”.
Mettiamo che acquirente e notaio non si accorgano dell’abuso, ma che questo venga fuori dopo la scrittura dell’atto, perché chi ha comprato vuol ristrutturare. Questi ingaggia un architetto che accedendo in Comune e al Catasto scopre ci sono “delle magagne”.
A questo punto l’acquirente può chiedere al venditore di essere risarcito, se si può sanare l’abuso. Ma se non è possibile sanare, si rischia la revoca della Vendita! - Se chi compra chiede un mutuo, abbiamo un terzo controllo: il perito della banca.
Se questo si accorge dell’abuso, stai pur certo che non firmerà mai una perizia per l’ottenimento del mutuo assumendosene lui la responsabilità.
Ma diciamola anche così… E’ del tutto sbagliato pensare che, anche dichiarando la presenza di abusi edilizi, sia poi l’acquirente a doverli risolvere. La pratica comunale/catastale per l’eventuale sanatoria dev’essere fatta a nome del proprietario, non di chi compra.
Quindi come dobbiamo operare?
